venerdì 26 luglio 2024

Capitolo primo senza libro

 



questa faccia in rapporto al mondo mi fa livio

con questa faccia esco tutti i giorni

quando la vedono, dicono: toh... ecco livio

mercoledì 10 aprile 2024

Il cielo piatto

 


la televisione, che sia un “tubo” catodico o un “canale “ digitale, è un aggeggio che restringe la realtà e la fa uscire a forma di televisione. peggio sono  pc,  smartphone ecc., ancora più piccoli e subdoli.  se guardiamo un quadrato azzurro alla tv, diciamo: il cielo. ma il cielo non è quadrato  e piatto... il cielo più ti avvicini, più si allarga e si allontana...  ma più aumentano i segni, più crediamo che il cielo sia un quadrato piatto... e che le guerre, o i delitti, le gioie, i dolori, siano quella pasta fluida e appiccicosa che esce da lì...

venerdì 15 marzo 2024

Uno, chi è?

 


uno, chi è?

quando uno muore, muore proprio lui

ma lui chi era?

era qualcuno che si aggirava in quel corpo.

che viaggiava sempre su quel corpo. che se la faceva con quelle cellule, quell’ammasso di minerale girovagante.

una lingua caduta lì sopra?

no, si era autofabbricata.

emettendo filamenti, neurochimici, atmosferici-fonetici, grafici ecc., il corpo era diventato lui?

in fondo, il morto, si può imbalsamarlo e animarlo con impulsi elettrici. è ancora vivo? lo abbiamo resuscitato? no, perché lui dentro era morto. cioè, si era consunto, consumato (o se l’era filata... era sgusciato?)

d’altronde, ognuno è proprio lui

quando passeggia, quando beve una birra, quando compra la verdura.

quando va al comune a fare la carta di identità, in particolare, è tanto proprio lui che 3 testimoni devono dire: è proprio lui, oppure deve portare una fotografia proprio sua ecc.

ma se sulla carta di identità metto la fotografia di un sosia, è falsa? no. lo stesso se una stampante laser mi riproduce esattamente.

ciò che ci identifica è il posto.

io sono uno che sta nel mio posto, al mio posto.

e quello là?

quello che sta al mio posto? quello è un pezzo di un mondo, una porzione.

e quell’io, proprio lui, che sa che è proprio lui?

Livio, quel fantasma, quel personaggio sociale, inventato (sempre all’anagrafe) tempo fa, associato e attaccato a me con certi fonemi di origine sumera... o forse astrale.

quando muoio, io non saprò nulla, in me nessuna morte.

(dunque, nessuna morte).

e allora, uno, chi è?

lunedì 23 ottobre 2023

Gadda prima e dopo Eros e Priapo

 Intendo prima e dopo la mia lettura di Eros e Priapo. Devo dire che il mio rapporto letterario con Gadda si è approfondito dopo la lettura di quest’opera radicale e estrema - e in particolare dell’edizione Adelphi 2016 con le appendici e la versione originale. La lettura mi fu consigliata se non ingiunta da un noto critico - con cui peraltro ho rotto i rapporti 15 anni fa – ma solo ora l’ho affrontata.

Ecco quel che ho scritto di Gadda in Esercizi per accorgersi del mondo (nel capitolo Microsaggi):

gadda, lo scrittore performante

gadda è probabilmente il maggior scrittore italiano, e questo è il suo limite. è

lo scrittore più performante, il fenomeno, il tarzan

lunedì 11 settembre 2023

Io capitano. La storia delle storie


Quella di Seydou e Moussa è la storia della scimmia nomade, l’uomo, è l’esodo ebraico, l’odissea omerica, l’avventura spaziale o quella di Colombo... è il racconto dell’avventura umana, coi suoi annessi psicologici, fatta di speranza, di sacrificio, di ingiustizia, di cattiveria, di umanità, di vittoria (non quella artificiale dello sport)... è la storia delle storie, e insieme l’analisi della questione politica centrale del mondo contemporaneo, quella dello squilibrio fra mondo Occidentale e mondo Altro, e dell’inarrestabile processo di travaso e omeostasi che ne deriva. Questo tema semplice e potente, cardiaco si potrebbe dire, richiedeva un linguaggio filmico essenziale, purificato, basico,

mercoledì 16 agosto 2023

grugniti

 



 

la mosca è nella posizione del lì

poi scorre lungo il lì, ed è sempre in un lì, lì

perlustra,  incrocia lo spazio

abrade lo spazio

lunedì 19 giugno 2023

La felicità minore. 7 riflessioni sul rapporto fra denaro e felicità

 


 

Trasformando il mondo in merce, il ricco ne estrae la sostanza, lo svuota. Trasformando ogni oggetto in oggetto di scambio, ne risucchia l’essenza. La mela non sarà più la mela in sé, ma nemmeno la mela saporita, la annurca un po’ bacata, piccola, ma che sulle papille esplode in tutta la sua densità di gusto,  perché deve apparire, deve essere comprata: la sua nuova essenza è la commerciabilità, la sua nuova forma è il prezzo. Diventa la mela insapore del supermercato. L’amore non è più amore, perché è dato senza amore, non per amore, ma per il suo corrispettivo. La vita stessa diventa spettacolo della vita, cioè la sua forma commerciale, e infine il suo simulacro.

 

Quello di felicità, è forse uno dei concetti più evanescenti, e indefinibili.

mercoledì 19 aprile 2023

I luoghi dell'assenza

 

a un anno dall’uscita, Terreblu ripropone il mio La tigre-assenza, combinando la presentazione con la proiezione di alcuni eccellenti video di Antonello Matarazzo, e con le analisi del critico d’arte Enzo Battarra. per gli amici, segnalo che è la prima volta che io e Antonello organizziamo qualcosa in collaborazione, anche se è da oltre 50 anni che ci occupiamo insieme di questioni estetiche.

per la verità, io divento sempre più insofferente a promozioni e presentazioni, così come allo sgomitare fra scriventi, e all’appiopparsi reciprocamente libri che a nessuno interessano e nessuno legge. ho già deciso che se pubblicherò un altro libro, forse fra 10 anni, sarà a patto che di tutta la parte promozionale se ne occupi l’editore... se nessuno mi leggerà, pazienza, il padreterno lo ha letto cmq, anzi già l’aveva letto nella mia capoccia prima ancora che lo scrivessi, e io avrò fatto quel che dovevo... tutto il resto, che è fatto di  frodi, di meccanismi e di nulla (avrebbe detto Villiers-de L'isle-Adam),  vada al diavolo, visto che è farina del suo sacco...


sabato 18 febbraio 2023

Il sole, la giustizia. 40 giorni a Cuba

Il rischio di povertà calcolato dei paesi meridiani

 

il benessere è un buon essere?





frollino senza lattosio? meglio, qui non c’è nemmeno il frollino. pollo senza antibiotici? gli antibiotici non li trovi neanche in farmacia, figuriamoci nel pollo, ma il problema è che non c’è neanche il pollo

(in foto: il supermercato più fornito di La Boca di Puerto Padre)

lunedì 14 novembre 2022

13 quasi-proposizioni per un’eventuale quasi-sinistra

 


1) la sinistra ha dimenticato il corpo, tenta di sterilizzarlo, negarlo, deodorarlo, rimuoverlo. ha dimenticato che il fine della politica è la felicità, è diventata astratta, puritana e penitenziale. bisogna tornare alla carne, al godimento, al buon senso, a un’animalità responsabile. 

2) nella grandiosa metafora della Grande abbuffata di Ferreri, il sistema consumistico e capitalistico si suicidava per iperemia e congestione. se la sinistra è diventata lo chef o il cameriere di questo banchetto, ha poche chance di convincere a votarla: il popolo  piuttosto che votare una sinistra che fa la destra preferisce votare direttamente la destra.

3) la ragion d’essere, e la forza invincibile della Sinistra, è l’ideale della Giustizia sociale. l’altra grande battaglia  “a vincita certa” è quella ecologica. per tutte le altre, è necessario ricostruire nei tempi lunghi le basi e i presupposti culturali.  l’uomo è un animale intellettuale, ogni sua visione, ogni sua evoluzione nasce dal linguaggio, dalla cultura, dalla filosofia, dalla poesia.

4) l’incremento esponenziale dei mezzi elettronici di comunicazione,

lunedì 3 ottobre 2022

Recitare immagini. Su Fotosintesi di Aniello Barone

 


“Fotosintesi”,  un’opera preziosa, rigorosa, avventurosa di Aniello Barone, a cui ho contribuito con un mio testo (insieme a Antonello Frongia, Davide Racca, Mauro Zanchi e ad Antonello Scotti per l’ideazione grafica). Si tratta di 75 immagini in sequenza di una roccia ripresa sull’isola di Ventotene, che ne raccontano la natura e la luce. Ovviamente la mia foto rende poco, l’opera consiste nell’intero volume, anzi per sottolinearlo nel volume non compare né il nome dell’autore, né i testi, acclusi in una tasca della copertina.  Questo il mio contributo:  

recitare immagini

non c’è forse modo migliore di descrivere il cosmo, di farci accorgere del cosmo,

mercoledì 15 giugno 2022

LA TIGRE ASSENZA

 


 Ho scritto un libro. Si tratta di un mezzo di comunicazione arcaica in uso presso le antiche popolazioni. Chi fosse incuriosito lo trova su ibs, Feltrinelli, Mondadori store, sul sito dell’editore https://www.terreblu.net/prodotto/la-tigre-assenza-livio-borriello/, e in alcune librerie (ad Avellino, Mondadori e Godot). Il titolo, tratto da una poesia di Cristina Campo, è La tigre assenza, si compone di nove epicedi (nella terminologia greca, nove scritti che onorano persone scomparse), un testo amoroso e una sezione di immagini. 

La splendida immagine di copertina è di Gabriella Giordano, eletta amica e artista che, fra una lavatrice e una zucchina, ha rielaborato (in fase di ripresa e senza artefatti digitali), una foto di mia zia Amalia Widmann. 

questa è la 4° copertina

Questo è un libro sull’Assenza, come perdita e lutto, ma anche sull’Assenza come forza positiva, come mistero che promuove la vita. L’amore, l’eros, non è infatti che una tensione verso l’ignoto,

domenica 12 giugno 2022

segni e consegne

 L’incremento esponenziale dei segni, prodotto dai media, fa tendere il loro tempo di decodifica a zero. Siamo 8 miliardi di persone che emettono ogni giorno centinaia di messaggi sui vari mezzi di comunicazione, col risultato che il segno Fenomenologia di Hegel non è più decodificabile, ed è stato sostituito dal segno chiappa di Belen, sguardo assassino di Damiano o twitter di Ronaldo, tutti a decodifica istantanea. Ciò ha prodotto essenzialmente 3 categorie di persone: i letterali,

lunedì 16 maggio 2022

una riga (di Marina Cvetaeva)

 

 Il bello di non essere letto è che posso altamente impiparmene di tutto, e scrivere su una riga sola di un libro. In generale dei libri mi/ci interessano solo alcune righe, ma poi siamo costretti (dal nostro stesso successo!) a scrivere di tutto l’eccipiente che gli sta attorno.

Il libro è Sonecka, di Marina Ivanovna Cvetaeva, e me lo ha messo fra le mani Domenico Pinto, a un mio compleanno, prelevandolo da una delle sue 3 librerie di disperato capitalista della parola, e cioè di nulla.

La riga è questa: “Addio, Marina” (e poi, ingoiando una montagna) “Ivanovna”.

Premesse: La Cvetaeva racconta in questo libro il suo amore per l’attrice-bambina Sonecka,

giovedì 5 maggio 2022

zar, attori e camerieri

La propaganda russa? Disgustosa. Chiamano ancora la guerra operazione speciale. Ma quella americana è ancora più nauseante, arrivarono a chiamare i loro massacri “giustizia infinita”. E’ più subdola e sofisticata notoriamente, quello dall’altra parte del fiume guarda caso è sempre cattivo, e quindi va eliminato per bontà. E l’Italia?  L’ha succhiata col latte dei film americani, e ora l’ha metabolizzata del tutto.

Ho sempre cercato di conservare un giudizio equilibrato su Draghi,

domenica 10 aprile 2022

13 regole per un mondo nuovo

1-rinacciare i calzini

sembra brutto, o povero, o solo scocciante, rammendare i calzini, che come è noto si bucano sempre. ma a me sembra brutto povero e scocciante il misero godimento del consumo indotto da falsi bisogni, sprecare, negare la durata delle cose, temere lo sguardo inorridito sul calzino rinacciato.

 2-pena di morte personalizzata per mario giordano 

in un mondo nuovo naturalmente la pena di morte è inaccettabile, d’altra parte sarà intollerabile la volgarità stridula, il conformismo e l’odio camuffati da buon senso, lo spettacolarismo isterico che cavalca i sentimenti più beceri. dunque è irrinunciabile una legge che ripudi fermamente la pena di morte, con la sola eccezione del noto giornalista mediaset mario giordano. una fucilazione discreta e indolore, siamo umani e democratici, la società ne trarrà un vantaggio incomparabile, la cosa anzi secondo me farà da volano alla ripresa economica. un po’ di sacrificio, mario, convinciti pure tu...

3-zappare

l’unico atto politico possibile oggi è zappare. siamo sommersi, alluvionati, annegati dalla retorica ecologista,

mercoledì 30 marzo 2022

siamo un corpo solo


 siamo un corpo solo, un superorganismo tentacolare, l’umano, irrimediabilmente intercomunicante, intimamente concorde, corrispondente e corresponsabile, un solo continuo fisico e linguistico, appena separati da un po’ d’aria inconsistente, e da un pelle aperta, esposta, carente e perciò sempre avida dell’altrui contatto. nella lingua, poi, nella psiche, in quella cosa o sua spuma che chiamiamo anima, non esiste nemmeno questa separazione giurisdizionale, ognuno respira con le parole, col fiato dell’altro, ognuno vive della storia, delle esperienze

giovedì 10 marzo 2022

Facciamo pace

 


 Bisogna disattivare la guerra, più che ripudiarla o spaventarsene. Senza questo cambio di postura, i conflitti nel mondo sono destinati ad acuirsi.  La soluzione del conflitto Russia-Ucraina è a portata di mano, e consiste nell’indire 2 referendum in Donbass e sulla Nato in Ucraina, dati ormai per scontati da una parte l’impossibilità di un ripiego russo senza condizioni e garanzie e dall’altra quella della neutralità dell’Ucraina. E’ una soluzione compatibile sia coi principi etici e giuridici internazionali che con quelli enunciati da Putin nel

venerdì 11 febbraio 2022

La poesia è fedeltà della lingua al corpo


                                                 in foto la copertina di IRA, di iosonouncane

Il personaggio pubblico Franco Arminio corrisponde poco all’entità psico-fisica Franco Arminio. Resta da capire quanto a quest’ultima corrisponda il poeta Arminio.

Arminio è pervenuto negli ultimi anni a un tipo di scrittura la cui linearità rasenta l’elementarità, a cui la poesia colta e consapevole non si era in pratica mai spinta. Questa scelta offre l’occasione di porsi delle domande radicali sull’essenza della poesia. A me e a molti lettori avveduti sembra infatti che le frasi di Arminio sono sì molto spesso elementari, ma che fra una frase elementare di Arminio e una frase elementare di un non poeta c’è una differenza in cui consiste esattamente la poesia. Questa differenza non è facilmente misurabile (è ontica e non ontologica). E’ la differenza fra il mondo unico e irripetibile percepito dal corpo di Arminio e il mondo unico e irripetibile percepito dal corpo del non poeta. Ciò che si può dire è che il mondo-arminio è afferrato con un’apprensione autentica,

martedì 4 gennaio 2022

per Gianni Celati

 

                                                                                  Gianni Celati a Bisaccia. 

nel termine qualcuno, curiosamente, sono compresi 2 significati opposti: nell’espressione “è diventato qualcuno” significa importante, autorevole. nell’uso strettamente pronominale sta per qualsiasi, indeterminato, uno che non si sa chi è. il senso della vita di gianni si può forse racchiudere in questo: aveva cercato di diventare qualcuno... ma non nel senso di importante, nel senso di qualsiasi, in un mondo in cui invece tutti cercavano di diventare qualcuno nel senso di importante. aveva cercato di diventare un essere umano che si aggira nel mondo, come i suoi bambini perduti nella nebbia. 

sabato 18 dicembre 2021

E' NATO ASTROZOO, teoria e pratica astrologica. CONDIVIDETE, LINKATE, DISSEMINATE https://www.astrozoo.it/


E' previsto per il giorno 20 dicembre il completamento e il lancio in rete del mio nuovo sito di astrologia, ASTROZOO  https://www.astrozoo.it/. Al momento il sito è già raggiungibile e funzionante per i servizi principali, ma in fase di rifinitura grafica. Nelle sue pagine confluiranno i miei 40ennali studi e analisi in questa disciplina che si può attualmente definire scienza congetturale, ma anche le mie esperienze letterarie e scientifiche. Anticipo una nota che illustra lo spirito del sito:

CONSIDERA ET DESIDERA

Secondo i fondatori dell’astrologia, gli antichi popoli mesopotamici, le stelle sono il linguaggio simbolico che usano gli dei per comunicare con gli uomini. Noi non sappiamo se al di là del cielo esistano dei, né se abbiano buone ragioni per comunicare con noi. Crediamo però

venerdì 22 ottobre 2021

Marta Russo - la sentenza dell'ignoranza

 Nell’era mediatica la verità “vince sempre” solo per sbaglio, quando coincide con la follia delle masse. Non è stato così nel caso della sentenza contro Scattone e Ferraro, il cui caso è stato riproposto ieri sera da Rai 2. Il bel documentario – Marta, il delitto della Sapienza – rievocava la figura, la storia e il caso giudiziario di Marta Russo, studentessa uccisa nel 1997 da una pallottola vagante. Nessuno può essere certo, ovviamente, dell’innocenza di Scattone, nemmeno chi ne è convinto come me. Ma chiunque abbia una cultura non solo tecnicistica e positivista come quella della maggior parte dei giudici, può essere certo che quella sentenza è stata ingiusta, e che nessun “ragionevole grado di certezza” è stato raggiunto. Si voleva un colpevole a tutti i costi, e un colpevole è stato trovato. Non si può condannare un uomo senza alcun riscontro obiettivo e senza  alcun movente, in base esclusivamente a 2 testimonianze chiaramente estorte, inquinate e contraddittorie: quella di Maria Chiara Lipari, che all’inizio non ricordava nulla e poi ha “ricostruito” il ricordo dopo oltre 2 mesi, estraendolo “dall’ano della mente” secondo le sue stesse parole, e quella di Gabriella Alletto, che nelle riprese e le intercettazioni (in un primo tempo nemmeno ammesse agli atti), ignara di essere ripresa,  gridava e giurava sui figli di non saperne nulla, e poi, dopo un interrogatorio a dir poco intimidatorio e ricattatorio (si rimanda al sito www.scattoneferraro.org) in cui era posta di fronte all’alternativa di essere condannata lei o Scattone, con la testa bassa e lo sguardo duro di chi sa che deve giocoforza mentire ha rinnegato tutto. Fra l’altro, durante questo interrogatorio, non conoscendo ancora il nome del secondo inquisito,  chiedeva al questurino “bisognerebbe sapere chi è l’altro”, per poterlo accusare.

sabato 31 luglio 2021

Agamben Cacciari e il green pass

 Ritengo Giorgio Agamben e Massimo Cacciari i 2 più lucidi pensatori in Italia, e ho criticato fin dall’inizio il clima di psicosi creato intorno al Covid dai media e la politica, ma ritengo gran parte delle loro recenti critiche al green pass non sufficientemente fondate.  Credo, anche in base alla mia diretta esperienza di laboratorista, che alcune correzioni alla norma siano necessarie, e nella fattispecie: 1) nel momento in cui si obbliga di fatto chi non vuole vaccinarsi a eseguire continui tamponi , bisogna stabilire delle esenzioni e cmq un prezzo politico agli stessi  (i test, acquistati in quantità ospedaliere, vengono oggi a costare 2-3 euro ma sono venduti a 25-50€)

domenica 20 giugno 2021

ANTICIPIAMO IN ESCLUSIVA LE NUOVE NORME DELLA FINANZIARIA 2021

                                                                        


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Nelle città a vocazione turistica, di cui all’allegato A, a tutti i titolari di bruttezza