Il rischio di povertà calcolato dei paesi meridiani
il benessere è un buon essere?
(in foto: il supermercato più fornito di La Boca di Puerto Padre)
Il rischio di povertà calcolato dei paesi meridiani
il benessere è un buon essere?
(in foto: il supermercato più fornito di La Boca di Puerto Padre)
1) la sinistra ha dimenticato il corpo, tenta di
sterilizzarlo, negarlo, deodorarlo, rimuoverlo. ha dimenticato che il fine
della politica è la felicità, è diventata astratta, puritana e penitenziale.
bisogna tornare alla carne, al godimento, al buon senso, a un’animalità
responsabile.
2) nella grandiosa metafora della Grande abbuffata di
Ferreri, il sistema consumistico e capitalistico si suicidava per iperemia e
congestione. se la sinistra è diventata lo chef o il cameriere di questo
banchetto, ha poche chance di convincere a votarla: il popolo piuttosto che votare una sinistra che fa la
destra preferisce votare direttamente la destra.
3) la ragion d’essere, e la forza invincibile della
Sinistra, è l’ideale della Giustizia sociale. l’altra grande battaglia “a vincita certa” è quella ecologica. per
tutte le altre, è necessario ricostruire nei tempi lunghi le basi e i presupposti
culturali. l’uomo è un animale
intellettuale, ogni sua visione, ogni sua evoluzione nasce dal linguaggio,
dalla cultura, dalla filosofia, dalla poesia.
4) l’incremento esponenziale dei mezzi elettronici di comunicazione,
“Fotosintesi”,
un’opera preziosa, rigorosa, avventurosa di Aniello Barone, a cui ho
contribuito con un mio testo (insieme a Antonello Frongia, Davide Racca, Mauro
Zanchi e ad Antonello Scotti per l’ideazione grafica). Si tratta di 75 immagini
in sequenza di una roccia ripresa sull’isola di Ventotene, che ne raccontano la
natura e la luce. Ovviamente la mia foto rende poco, l’opera consiste
nell’intero volume, anzi per sottolinearlo nel volume non compare né il nome
dell’autore, né i testi, acclusi in una tasca della copertina. Questo il mio contributo:
recitare immagini
non c’è forse modo migliore di descrivere il cosmo, di farci accorgere del cosmo,
La splendida immagine di copertina è di Gabriella Giordano, eletta amica e artista che, fra una lavatrice e una zucchina, ha rielaborato (in fase di ripresa e senza artefatti digitali), una foto di mia zia Amalia Widmann.
questa è la 4° copertina
Questo è un libro sull’Assenza, come perdita e lutto, ma anche sull’Assenza come forza positiva, come mistero che promuove la vita. L’amore, l’eros, non è infatti che una tensione verso l’ignoto,
L’incremento esponenziale dei segni, prodotto dai media, fa tendere il loro tempo di decodifica a zero. Siamo 8 miliardi di persone che emettono ogni giorno centinaia di messaggi sui vari mezzi di comunicazione, col risultato che il segno Fenomenologia di Hegel non è più decodificabile, ed è stato sostituito dal segno chiappa di Belen, sguardo assassino di Damiano o twitter di Ronaldo, tutti a decodifica istantanea. Ciò ha prodotto essenzialmente 3 categorie di persone: i letterali,
Il libro è Sonecka, di Marina Ivanovna Cvetaeva, e me lo ha
messo fra le mani Domenico Pinto, a un mio compleanno, prelevandolo da una
delle sue 3 librerie di disperato capitalista della parola, e cioè di nulla.
La riga è questa: “Addio,
Marina” (e poi, ingoiando una montagna) “Ivanovna”.
Premesse: La Cvetaeva racconta in questo libro il suo amore per l’attrice-bambina Sonecka,
La propaganda russa? Disgustosa. Chiamano ancora la guerra operazione speciale. Ma quella americana è ancora più nauseante, arrivarono a chiamare i loro massacri “giustizia infinita”. E’ più subdola e sofisticata notoriamente, quello dall’altra parte del fiume guarda caso è sempre cattivo, e quindi va eliminato per bontà. E l’Italia? L’ha succhiata col latte dei film americani, e ora l’ha metabolizzata del tutto.
Ho sempre cercato di conservare un giudizio equilibrato su Draghi,
1-rinacciare i calzini
sembra
brutto, o povero, o solo scocciante, rammendare i calzini, che come è noto si
bucano sempre. ma a me sembra brutto povero e scocciante il misero godimento
del consumo indotto da falsi bisogni, sprecare, negare la durata delle cose,
temere lo sguardo inorridito sul calzino rinacciato.
in un mondo
nuovo naturalmente la pena di morte è inaccettabile, d’altra parte sarà
intollerabile la volgarità stridula, il conformismo e l’odio camuffati da buon
senso, lo spettacolarismo isterico che cavalca i sentimenti più beceri. dunque
è irrinunciabile una legge che ripudi fermamente la pena di morte, con la sola
eccezione del noto giornalista mediaset mario giordano. una fucilazione
discreta e indolore, siamo umani e democratici, la società ne trarrà un
vantaggio incomparabile, la cosa anzi secondo me farà da volano alla ripresa
economica. un po’ di sacrificio, mario, convinciti pure tu...
3-zappare
l’unico atto politico possibile oggi è zappare. siamo sommersi, alluvionati, annegati dalla retorica ecologista,
in foto la copertina di IRA, di iosonouncane
Il personaggio pubblico Franco Arminio corrisponde poco all’entità
psico-fisica Franco Arminio. Resta da capire quanto a quest’ultima corrisponda il
poeta Arminio.
Arminio è pervenuto negli ultimi anni a un tipo di scrittura la cui linearità rasenta l’elementarità, a cui la poesia colta e consapevole non si era in pratica mai spinta. Questa scelta offre l’occasione di porsi delle domande radicali sull’essenza della poesia. A me e a molti lettori avveduti sembra infatti che le frasi di Arminio sono sì molto spesso elementari, ma che fra una frase elementare di Arminio e una frase elementare di un non poeta c’è una differenza in cui consiste esattamente la poesia. Questa differenza non è facilmente misurabile perché è ontica e non ontologica. E’ la differenza fra il mondo unico e irripetibile percepito dal corpo di Arminio e il mondo unico e irripetibile percepito dal corpo del non poeta. Ciò che si può dire è che il mondo-arminio è afferrato con un’apprensione autentica,
Gianni Celati a Bisaccia.
nel termine qualcuno, curiosamente, sono compresi 2 significati opposti: nell’espressione “è diventato qualcuno” significa importante, autorevole. nell’uso strettamente pronominale sta per qualsiasi, indeterminato, uno che non si sa chi è. il senso della vita di gianni si può forse racchiudere in questo: aveva cercato di diventare qualcuno... ma non nel senso di importante, nel senso di qualsiasi, in un mondo in cui invece tutti cercavano di diventare qualcuno nel senso di importante. aveva cercato di diventare un essere umano che si aggira nel mondo, come i suoi bambini perduti nella nebbia.
E' previsto per il giorno 20 dicembre il completamento e il lancio in rete del mio nuovo sito di astrologia, ASTROZOO https://www.astrozoo.it/. Al momento il sito è già raggiungibile e funzionante per i servizi principali, ma in fase di rifinitura grafica. Nelle sue pagine confluiranno i miei 40ennali studi e analisi in questa disciplina che si può attualmente definire scienza congetturale, ma anche le mie esperienze letterarie e scientifiche. Anticipo una nota che illustra lo spirito del sito:
CONSIDERA ET DESIDERA
Secondo i fondatori dell’astrologia, gli antichi popoli mesopotamici, le stelle sono il linguaggio simbolico che usano gli dei per comunicare con gli uomini. Noi non sappiamo se al di là del cielo esistano dei, né se abbiano buone ragioni per comunicare con noi. Crediamo però
Nell’era mediatica la verità “vince sempre” solo per sbaglio, quando coincide con la follia delle masse. Non è stato così nel caso della sentenza contro Scattone e Ferraro, il cui caso è stato riproposto ieri sera da Rai 2. Il bel documentario – Marta, il delitto della Sapienza – rievocava la figura, la storia e il caso giudiziario di Marta Russo, studentessa uccisa nel 1997 da una pallottola vagante. Nessuno può essere certo, ovviamente, dell’innocenza di Scattone, nemmeno chi ne è convinto come me. Ma chiunque abbia una cultura non solo tecnicistica e positivista come quella della maggior parte dei giudici, può essere certo che quella sentenza è stata ingiusta, e che nessun “ragionevole grado di certezza” è stato raggiunto. Si voleva un colpevole a tutti i costi, e un colpevole è stato trovato. Non si può condannare un uomo senza alcun riscontro obiettivo e senza alcun movente, in base esclusivamente a 2 testimonianze chiaramente estorte, inquinate e contraddittorie: quella di Maria Chiara Lipari, che all’inizio non ricordava nulla e poi ha “ricostruito” il ricordo dopo oltre 2 mesi, estraendolo “dall’ano della mente” secondo le sue stesse parole, e quella di Gabriella Alletto, che nelle riprese e le intercettazioni (in un primo tempo nemmeno ammesse agli atti), ignara di essere ripresa, gridava e giurava sui figli di non saperne nulla, e poi, dopo un interrogatorio a dir poco intimidatorio e ricattatorio (si rimanda al sito www.scattoneferraro.org) in cui era posta di fronte all’alternativa di essere condannata lei o Scattone, con la testa bassa e lo sguardo duro di chi sa che deve giocoforza mentire ha rinnegato tutto. Fra l’altro, durante questo interrogatorio, non conoscendo ancora il nome del secondo inquisito, chiedeva al questurino “bisognerebbe sapere chi è l’altro”, per poterlo accusare.
Ritengo Giorgio Agamben e Massimo Cacciari i 2 più lucidi pensatori in Italia, e ho criticato fin dall’inizio il clima di psicosi creato intorno al Covid dai media e la politica, ma ritengo gran parte delle loro recenti critiche al green pass non sufficientemente fondate. Credo, anche in base alla mia diretta esperienza di laboratorista, che alcune correzioni alla norma siano necessarie, e nella fattispecie: 1) nel momento in cui si obbliga di fatto chi non vuole vaccinarsi a eseguire continui tamponi , bisogna stabilire delle esenzioni e cmq un prezzo politico agli stessi (i test, acquistati in quantità ospedaliere, vengono oggi a costare 2-3 euro ma sono venduti a 25-50€)
Tutti i percettori di sostegno liberale su marciapiede, comunemente detti mendicanti, si dovranno dotare di lettore POS per carte di credito contactless, al fine di rendere tracciabili tutti gli emolumenti a loro favore. In caso di carità in contanti la sanzione è di € 2000,00, pagabili dall’operatore di mendicità con carta di credito, Paypal o circuito Tbill. Al fine di agevolare le procedure gli operatori saranno supportati da uno staff di navigator, e a loro volta i navigator da uno staff di navigator dei navigator.
Nelle città a vocazione turistica, di cui all’allegato A, a tutti i titolari di bruttezza
si anticipa un breve estratto dal saggio in progress La scienza fabulosa
Concretamente, sono certamente rintracciabili una serie di analogie fra funzioni e meccanismi psichici elementari e caratteri fisici degli astri. La quasi perfetta, e quasi-magica, sfericità dei pianeti, la loro complanarietà sull’eclittica, gli esatti sincronismi orbitali, la regolarità dei loro moti, oltre che alcune inspiegate leggi numeriche individuabili nella struttura del sistema solare, come quella di Titius-Bode (per cui le orbite dei pianeti sono situate a intervalli determinabili matematicamente) e altre leggi di risonanza fra le loro orbite – ci fanno pensare che nel Sistema planetario solare le forze fisico-dinamiche elementari, in virtù della stessa entità delle loro dimensioni, abbiano potuto manifestarsi in maniera pura, ovvero agire in forma libera e casuale, senza significativi attriti e interferenze. Le masse di materia quindi hanno assunto la struttura più probabile e uniforme, cioè in genere quella sferica. L’armonia del cosmo deriva da questo. La materia, sottoposta a forze dotate di un’energia “quasi” assoluta, si è condensata secondo leggi matematiche elementari e pure: ciò ha fatto sì che i gas dei pianeti si raggrumassero in sfere perfette – il che non avviene nel nostro mondo di dimensioni ridotte, dove, ad es. una mela o una cellula-uovo che si accresce secondo gli stessi principi espansivi di accumulo simmetrico, non ha mai una sfericità perfetta, e così una goccia di piombo fuso lasciato cadere nell’acqua si condensa in una forma irregolare che nel caso migliore può ricordare quella di un piccolo asteroide – di una patata asteroidale, diciamo così. Anche in questo caso vale l’analogia fra macrocosmo e microcosmo. Sono interessanti in tal senso
un'alice legge Aristotele
Negli ultimi anni abbiamo constatato una riduzione dei contenuti logici, etici, sentimentali nell’opera d’arte, e della sua stessa struttura formale. Nel terzo millennio si avvia a diventare un’operazione di impasto del segno, una contraffazione elettro-chimica del segno. Il geniale Baby shark, una elettro-filastrocca anglo-nipponica per bambini che ha il record di visualizzazioni su youtube (8 miliardi) non ha sintassi, non ha trama, non ha sviluppo melodico. Consiste nell’enumerazione asindetica della famiglia dei cartoon-squali, con la coda di una lunga onomatopea (dododo ecc.) e musicalmente di n. 3 note (do-re-fa) basiche, col fa ripetuto 10 volte, che infigge emotivamente la sequenza nella memoria. Dunque, nulla. Da dove deriva la forza dell’opera? Da un insieme di invenzioni, incastri e chimismi di audio engineering,
Se è evidente e innegabile che l’opzione destra sinistra è in definitiva valoriale, è possibile probabilmente rintracciare la differenza fra i 2 orientamenti proprio nella percezione soggettiva del rapporto fra Polis e Politica. E’ in un certo senso l’ordine dimensionale che attribuiamo alla Polis, che determina il nostro orientamento politico. Il sentimento politico, che produce, senza coincidervi, l’idea politica, è diretto alla Polis, dunque alla Patria, piccola patria o grande che sia, in definitiva alla Madre. Ma in che modo la delimitiamo e determiniamo?
Radicalizzando, Polis (patria) può essere l’utero o il Cosmo. O perfino, astraendo ancora, il minimo spazio percettivo del nostro nome, del sé, o l’Essere. Intendendo il termine polis non nel senso ristretto di città ma appunto in quello di patria, si può dire che da alcuni secoli si è andato definendo un ordine dimensionale che diamo per scontato che è all’incirca di alcune migliaia di km, con poche eccezioni in un senso o nell’altro (Vaticano, Lussemburgo... Russia, Usa, Cina) che poi eccezioni non sono,
effettivamente il mondo è finito
l'uomo propriamente uomo è una
creatura lesa, fallata... è un animale che ha perso la sua integrità biologica.
attraverso le crepe penetrano in lui i succhi colorati del mondo, la scienza
del tempo, la paura, quel tossico senza antidoti che è l'infinito... il suo
desiderio assorbe ogni vuoto del mondo, lo rende smanioso, furioso, malsano...
il mondo lo impregna e pian piano lo infradicia.
l’uomo è l’animale fallito, l’animale che non è riuscito a vivere "in pienezza", a dominare pienamente l’ambiente con la propria scarsa munizione naturale, e si è inventato quest’altro artiglio, zampa, fauce: la parola – da cui il pensiero, la cultura, la tecnica. il vero uomo è
lo scrittore è colui che parla, colui che usa il linguaggio... ma lo scrittore che vale la pena di leggere, che non esegue la scrittura, che non è né un resocontista né un letterato, deve avere in sé anche un illetterato, un selvaggio, un bambino-lupo che non ha mai imparato a parlare... questo tipo di scrittore non usa le parole per farle significare, ma per vivere, per agire, per respirare, per camminare a 4 zampe, per dimenarsi, per sventare la presa del mondo... le usa fondamentalmente contro il linguaggio. questo tipo di scrittore lotta contro il linguaggio, o sbatte sul linguaggio e cerca di abbatterlo, e di andare dall'altra parte, oltre le sue pareti. questo scrittore è anche un selvaggio, un selvaggio nudo, un selvaggio che finirebbe in galera se i crimini che commette nella lingua, con la lingua e contro la lingua, li commettesse nel mondo.
leggere, morire pezzi del corpo, attività micidiale, patogena. per capire, è necessario negare il corpo, dunque ammalorarlo, ammalarlo (il gesto umano dell'astrazione, è una sospensione del corpo, una sostituzione della cosa con un qualcosa indeterminato e immateriale)
quando penso alla vita, quando penso ai morti, mi sembra che il mio unico compito è scrivere. io non ho figli, non ho padri, non ho donne, dal punto della nascita a quello della morte la mia vita può trovare un senso, una direzione, solo allineando il mondo nel linguaggio
c’è un autore che secondo me meriterebbe maggior attenzione. il corpo di quest’autore, a cui afferirebbe indubbiamente questa maggior attenzione, è collocato più o meno casualmente in una postazione mobile a me molto prossima, e con cui, tranne che di notte e nella disattenzione, è in comunicazione neurale, semantica e ontologica molto diretta. insomma, beh... sarebbe io.
acquaiolo l’acqua è fresca, dirà qualcuno, o più forbitamente, non so, chi si loda s’imbroda, o, che so, il soggetto che valuta non può coincidere con l’oggetto valutato. considerazione impeccabile, se non fosse che poi secondo quanto sostiene (quest’-quell’- codest’) autore stesso, la distinzione fra soggetto e oggetto è assai più labile di quanto si ritenga,
L’eredità dei vivi
Di Federica Sgaggio mi ha parlato zia Anna, perché è una mia cugina di secondo grado, ma se ne scrivo è perché leggendola mi sono subito reso conto che adopera una lingua precisa come un bisturi, e che questa lingua poteva essere sommamente adatta a descrivere un oggetto inviluppato e incandescente come una famiglia. L’eredità dei vivi parla del rapporto con sua madre Rosa, racconta la lotta per la gioia e il piacere (felicità è un termine astratto e indefinito che l’autrice scansa) di 2 donne unite da un patto di ferro. Questa storia innanzitutto non è inventata, e questo dà forza, spessore e prospetticità al racconto. Rosa e Federica sono 2 combattenti cordiali, la madre combatte all’arma bianca, la figlia di fioretto, ma ben affilato. Il nemico contro cui si scagliano
scrivere poesie per Adelelmo Ruggieri deve essere una bella fatica. per scrivere le “sue” poesie A.R. deve infatti eseguire un gesto mentale anti-istintivo... invece di andare nella naturale direzione dell’ego, quella dell’amor proprio, del narcisismo, dello “scrivere bene”, lui si deve sforzare di scrivere peggio. abbassare la lingua, mortificarla, depigmentarla, sfrondare e potare ogni esuberanza, evitare i concetti, stroncare le emozioni, le pulsioni, le passioni, in una parola sminuire. ma allora perché pubblica in una collana di poesie,