domenica 12 giugno 2022

segni e consegne

 L’incremento esponenziale dei segni, prodotto dai media, fa tendere il loro tempo di decodifica a zero. Siamo 8 miliardi di persone che emettono ogni giorno centinaia di messaggi sui vari mezzi di comunicazione, col risultato che il segno Fenomenologia di Hegel non è più decodificabile, ed è stato sostituito dal segno chiappa di Belen, sguardo assassino di Damiano o twitter di Ronaldo, tutti a decodifica istantanea. Ciò ha prodotto essenzialmente 3 categorie di persone: i letterali,

(come li avrebbe definito Baudrillard... Barthes avrebbe detto gli isterici), quelli che prendono per oro colato i messaggi dei media e della politica, e che quantificherei al 90%; gli intus legens, che ancora si sforzano di intelligere, di leggere oltre le apparenze, e che ormai ridurrei al 5%; e la restante percentuale di complottisti, che per sentirsi intelligenti mimano il processo di decodifica, immaginando ovunque trame occulte e disegni delle multinazionali, ma in base a suggestioni emotive e non a criteri logici. Naturalmente i letterali per loro natura non vedono l’aliquo per cui sta l’aliquid, e assimilano gli intus legens ai complottisti, dando volta per volta del putiniano al pacifista o del no-vax a chi analizza criticamente la pandemia (vedi Corriere della sera).

80 anni fa, gli italiani erano tutti fascisti, gli intus legens, i Gramsci o i Carlo Levi che avevano letto qualche libro erano alla solita percentuale. Oggi il solito 90% dei letterali, che allora erano fascisti, adeguandosi alle nuove ideologie dominanti e ai nuovi poteri, e guardando al passato con sguardo storico, si rende conto della passata letteralità, alias stupidità, e si scaglia con animo vibrante e indignato contro il fascismo. 100 anni fa i metodi di costruzione del consenso Usa (addestramento percettivo, manipolazione notizie, film e propaganda occulta ecc.)  ottenevano lo stesso risultato, tutti erano convinti che i pellerossa fossero mostri da sterminare in quanto scotennavano i buoni pistoleri e cagavano nei prati, e poi che i russi mangiassero i succulenti bambini occidentali. Oggi naturalmente si indignano delle loro passate nefandezze e danno l’Oscar a Balla coi lupi e Il piccolo grande uomo, fra 100 anni si indigneranno della guerra in Iraq. Ma sempre troppo tardi, quando i cattivi già li hanno eliminati. Col grande vantaggio di averli eliminati in nome dei nostri grandi valori democratici. La democrazia è una questione di timing, si potrebbe concludere.

In realtà dei grandi principi democratici, della giustizia e in generale degli ideali ce ne sbattiamo altamente, altrimenti ci porremmo ben altri compiti. Per esempio eliminare le mostruose iniquità economiche prodotte dal modello di vita occidentale, in cui i 3 più ricchi del mondo, guarda caso americani (fra cui uno psicopatico e idiota patentato come Elon Musk) posseggono l’equivalente del Pil totale delle 50 nazioni più povere del mondo, e i derivati valgono 10 volte il Pil mondiale. Ci interessa proprio il contrario, difendere ferocemente i privilegi e le discriminazioni, da parte degli Usa conservare quell’egemonia politica che sostiene la sua supremazia economica, da parte degli europei non perdere il suo sanguinoso protettorato, chiudere gli occhi sui suoi misfatti (girarci dall’altra parte!) e continuare a essere invitati alla tavola del padrone (dove poi servono hamburger e cocacola!)

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