domenica 10 aprile 2022

13 regole per un mondo nuovo

1-rinacciare i calzini

sembra brutto, o povero, o solo scocciante, rammendare i calzini, che come è noto si bucano sempre. ma a me sembra brutto povero e scocciante il misero godimento del consumo indotto da falsi bisogni, sprecare, negare la durata delle cose, temere lo sguardo inorridito sul calzino rinacciato.

 2-pena di morte personalizzata per mario giordano 

in un mondo nuovo naturalmente la pena di morte è inaccettabile, d’altra parte sarà intollerabile la volgarità stridula, il conformismo e l’odio camuffati da buon senso, lo spettacolarismo isterico che cavalca i sentimenti più beceri. dunque è irrinunciabile una legge che ripudi fermamente la pena di morte, con la sola eccezione del noto giornalista mediaset mario giordano. una fucilazione discreta e indolore, siamo umani e democratici, la società ne trarrà un vantaggio incomparabile, la cosa anzi secondo me farà da volano alla ripresa economica. un po’ di sacrificio, mario, convinciti pure tu...

3-zappare

l’unico atto politico possibile oggi è zappare. siamo sommersi, alluvionati, annegati dalla retorica ecologista,

dal culto della natura, ma poi nessuno ritorna alla terra, la terra di cui siamo fatti, di cui ci rifacciamo incessantemente alimentandoci, la terra libera, pura e produttiva.

4-leggere parole scritte sulla carta

quel che siamo, il bene e il male, è nato dalla scrittura. la micidiale congiuntura dell’accelerazione elettronica del segno e della sovrappopolazione ha inflazionato di messaggi la semiosfera, ed essi hanno perso ogni valore, ogni spessore ... sono restati segni-segni, involucri di segni... la parola del web e la tv è a decodifica sempre più istantanea e dunque superficiale, il risultato è il degrado culturale, e di conseguenza quello della vita politica e sociale.

5-scopare

come termine non è certo granché, scopare... se per fare i moderni diciamo la filiera pene-vagina non andiamo meglio. ma l’eros è l’unica forza che si contrappone alla morte, è economico, salutare ed etico. i nostri tempi presuntamente evoluti invece sono ancora fradici di sessuofobia, di politically correct, del penitenzialismo strisciante di chi confonde morale e moralismo...

6-morire

bisogna tuttavia imparare anche a morire – a vivere per morire, a morire per qualcosa. morire bene e sensatamente è ancora più importante che vivere bene – vivere sensatamente è poi del tutto impossibile. curare con l’audacia e la follia la fobia che affligge il millennio.

7-divieto di pubblicità 

ma come si può costruire un mondo nuovo, se tutta l’economia ergo tutta la politica per cui tutta la nostra vita si regge su queste grottesche menzognette, sui torbidi raggiri di figuri di successo, finti medici e esperti, paterni industriali rapaci, che fingono di amarci, che sembrano trepidare ogni istante per noi, che ci trattano con un rispetto regale, e a cui interessa in realtà, incontrovertibilmente, solo rifilarci il loro spazzolino tortellino lava-lavandino  cazzinculino?

8-guardare le mattonelle

fermarsi ogni tanto a guardare “davvero” una mattonella, un filo d’erba, la macchia che è il nostro corpo nello specchio, ma guardarle non sentimentalmente, non utilitaristicamente, non tecnicamente. guardare il fatto che esistono (non che esistono... ma “il fatto” che esistono). dobbiamo sublimarci dal livello psicologico a quello ontologico di percezione, se non vogliamo restare animali tecnicamente equipaggiati, macchine che eseguono pensate.

9- insultare, farsi insultare, ridere, pensare all’infinito

basta col politically correct. le finte indignazioni per la banana lanciata al nero (a meno che non vogliamo demonizzare il calcio in sé, che è cretino e gratuito in toto) e per le critiche presunte sessiste alle calze di emma (a meno che non vogliamo espungere l’erotismo e il criterio di bellezza dai giudizi) abbassano solo il tasso di godibilità del mondo, senza risolvere alcun problema. immaginiamo sempre di guardare e giudicare queste cose da un punto della nebulosa Laguna m8 ( ovviamente è auspicabile che l’humour noir faccia almeno ridere, e che l’insulto sia etico)

10-vendere il pesce nei cartocci di giornale

eliminare la plastica no, sarebbe pio utopismo... la plastica è diventata alla fine una cosa del mondo. ma lo abbiamo davvero devastato, sommerso con una sostanza brutta che si riduce in particelle piccolissime ma non si degrada mai, e prima o poi va a finire in bocca ai pesci e a noi. non infilare ogni foglio di carta e ogni qualcosa in una bustina di cellophane inutile del cazzo perché ci sembra più igienico e professionale, fare la spesa con una borsa riutilizzabile, eliminare le famigerate vaschette alimentari, presuntamente igieniche, e tutta la sfilza di sostanze antisettiche e antibiologiche e inquinanti che la nostra fobia dei batteri – il nemico invisibile che ha sostituito il demonio - e della vita ci impone, fare carta igienica di tutte le regolette cee che le impongono, covid o non covid, impegnarsi davvero singolarmente per rispettare il mondo, l’uomo, il dio assente.

11-vivere al cospetto del dio assente

che dio ci sia o non ci sia, siamo nati da dio e torneremo a dio, a un dio che magari mai si sognerà di esistere e comunque di fregarsene un’acca della polvere sparsa nel cosmo che siamo. solo ciò può dar senso all’esistenza. chi non ascolta dio non ha nulla da dire al mondo, diceva agostino.

12-desistere

imparare a non essere, a desistere da sé, disumanizzarsi, eviscerarsi dell’ego come si sventra il pesce. imparare a guardare il mondo dalla posizione dell’altro – smontare il proprio punto di vista molecola per molecola, capire che non siamo altro che il dipartimento dislocato di una sola grande unità biologica e linguistica... una volta capito, ma capito davvero, state certi... non ci saranno più ingiustizie, né prevaricazioni, né guerre....

 13-non seguire le regole

non prendere per oro colato nessuna regola, tantomeno queste, ma inclusa la presente.  

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