domenica 19 aprile 2015

preghiera dell'è


una pietra pesa – lunedì viene - nel 1923 ci fu un tarassaco – un signore è “al bar” – karl ama sandra che ama john – le cose da lontano sono piccole – una parte di mela è rossa – 'ndiaye kane (1) staccava e attaccava a terra un pezzo di mucca arrotolata – il profugo prega –  a causa di un raggio di luce, la signora che stende i panni improvvisamente si inargenta - nel frigo c'è un vecchio sedano  ammosciato, ho pensato  – al corpo si attacca sempre dell’anima –  2 + 2 fa comunemente 4 – una colonna fecale transita – fra 3 giorni è previsto che pioverà, e forse ora che stai leggendo ha già piovuto – qua e là, in una carne c’è psiche – la parete biancheggia -  il tempo che fa? – io serpeggio -

una foglia è 2 cm. – all’interno di 2 cm. c’è lo spazio – la lettera s è all’inizio – alcuni tizi vedendomi pensano: uh, livio borriello –– quella suora pensò – è materialmente "impossibile" misurare la distanza fra qui e la fine dell’universo – 2 vermi si baciano - 2 galassie si toccano – pippo baudo è vivo - 1835: vibrazioni dell’aria di chopin su certe pietre e poi in un timpano – scardanelli respira – una cosa è detta “tempo” – la credenza in una cosa detta tempo è molto diffusa – una particella gassosa prodotta da un albero in malesia fu ritrovata a secondigliano in piazza garibaldi n. 3 – un attimo fa c’era quell’attimo, sì, quello di un attimo fa – un’aurora boreale circonfonde la regione – annamaria wiener si sta per inginocchiare, ma poi ci ripensa – nel 323 era il 323, nel 1908 non era il 323 – all’interno del 323 c’è un certo istante – il vento cosmico soffia poco e spesso – in una stanza certe linee corrispondono a uno morto da cui si pensa che è uscito tutto il resto (2) – nel mare molta “è” acqua – se regge il congiuntivo – nel mio interno del mio esterno del mio interno... – in 8 c’è più di 1, ma cosa? – l’isotopo dell’uranio scoppia – nulla è innocente, nulla ha colpa – non mi lasciate divertire – g. ama un wurstel – nel sole fa caldo – e anche a gennaio! – in alaska fa freddo anche ad agosto, e questo non è informativo – un politico defeca – il kgb non se ne interessa, ma nemmeno il pkk – un glande timido incontra una lingua impertinente – un tizio cadendo dalla finestra si trasforma profondamente in un morto – una volta un figlio fece un padre ­– il rosso “rimbalza” – un bambino soffrì – la pera assomiglia ai glutei amati – do sol re do sol do – ma tutto questo, vedi, è ancora apparenza

– nel parcheggio il 14 agosto c’era la scritta: mai più peli superflui – miliardi di milardi di miliardi di batteri, e nemmeno un bikizuri, perché questa parola non esiste – par lei uno alifero et speciosissimo puerulo – termidoro viene – scrocchiare di cellophane nella profondissima quiete – abbonamento a 7 numeri: 1000 lire – un prete potrebbe essersi masturbato – 23472 altezze tonali susseguentesi – certa carne è livio b. - da un istante a quello un miliardo di anni dopo, sono accadute cose – chi pesta un verme, pesta il mondo intero, ma anche il verme intero – zia t. aveva un naso – sei un torrefatto! – lianella carell simulò una povertà – esumazione del maiale a pezzi – la solitudine è una fuga da sé – il prosciutto risorse! (come antipasto) – scarpiera in offerta – voi siete il duce! – o solingo spermatozoo  - venuto a sera – io tremai – essendo super-me stesso – una lacrima fascista, 100 lire – sono qui il minimo indispensabile –  gondwana slittò sulla placca – l’uomo uscì dal bar – è così ... è stato così...


(1) un giocatore di pallacanestro
(2) una crocifissione di rogier van der weyden al koninklijk museum di anversa
anna palladino mi segnala un suo progetto che presenta alcune analogie e sintonie con questa preghiera...
 
 
stiamo anche pensando a una collaborazione per svilupparlo...
 
 
 
                                                                                                                                                                                      
APPENDICE
lo spirito nelle cose
lo spirito nelle cose intoppa, si sfibra, sviene.
che stato della materia è lo spirito?
è uno stato che congela il tempo, e bi-percepisce, o plus-percepisce.
è uno stato rameggiato, uno stato-pennacchio, uno stato esfoliante.
anche una bellezza può dilaniare lo spirito, la superficie larga e liscia della bellezza con la sua stessa adesività/luminosità ne rompe la coalescenza
un po’ di cretinaggine aumenta il tasso di bellezza, e il conseguente martirio
lo spirito è propriamente un avvertitore di differenza, un afferrare e definire le differenze, che pone nella stessa presa 2 singolarità, che fa decadere una cosa in 2 cose, che produce quella terza cosa di cui ognuna è cosa
questo distinguere fende, incide
in altre parole, lo spirito è il sapere di morire...ne è povero il delfino, la sposa felice e lo scroscio di risa, ne è carico l’occhio della scimmia e il rimprovero del padre o al padre
ma è impossibile avere di nuovo un peso, una temperatura, un’estensione, ogni trasformazione dei corpi è irreversibile, ogni evoluzione ci accosta al bordo
ma dopo il bordo, dopo l’orlo, ci siamo?
ma dentro il bordo, dentro l’orlo, ci siamo?
ci siamo o desistiamo?
finita la fine, inizia l’inizio...quasi...
 c’è dello spazio...dell’estensione....
già questa parola, è un grumo di determinazioni nere, di incisioni e rughe del bianco liscio
in una caligine di luce, nel fumo di questa luce, in questa deflagrazione della parola, nella cenere, nel cedere e concedersi della parola al bianco, ci siamo?
                                                                                                                                                                
N.B. uso qui la parola “spirito” al posto di quella “psiche”, in qualche modo più rispondente alla mia visione del mondo. ma è stata la parola spirito ad essersi prodotta per prima appunto nello spirito, o la psiche, o quel che funziona come tale, e l’ho lasciata. per quanto non ritenga che esista uno spirito, ma soltanto, o addirittura, un aggrumamento o ammassamento o deposito di lingua che si struttura in una psiche, il termine spirito serviva qui probabilmente a simboleggiare – inadeguatamente - il carattere, se non immateriale, estremamente rarefatto della psiche... la sua inconsistenza nel cozzo con gli oggetti più solidi e pesanti detti reali, la sua debolezza... o forse il suo nucleo di inspiegabilità, quel di insolubile che il termine psiche sembra illusoriamente supporre di aver risolto.
infine, potrei dire di credere all'esistenza di una psiche tanto poco quanto a quella di uno spirito...credo all'esistenza di certe strutture di linguaggio che vi corrispondono, ma non so affatto dove sia, che cosa sia, né se sia.
 
 

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