domenica 13 gennaio 2013

3 viventi visibili sullo ionio


chi è quei corpi, non sapeva probabilmente di essere queste macchie, queste luci.... tendenzialmente credeva di essere qualcuno...sostanzialmente abbiamo 3 luci di carni, in cui sono inclusi un triangolo e una striscia rispettivamente gialla, nera, grigio tortora. le 3 bande elementali celeste, turchese (che arrotolandosi si sbianca, perde tinta) e sabbia includono le 3 carni. tutte le macchie esistono in quanto intercettano, assorbono e in parte fermano la luce del grande incendio globulare solare che non si vede (samash in accadico).
la zona delle carni produce, probabilmente a causa del differente colore,  pensieri e parole,
ma anche la carne supposta dietro i triangoli-strisce rilascia, promana la stessa pappa aria-neuroni che chiamiamo in questo modo, e in cui in quanto umani (scriba compreso) siamo insediati.
la gialla sta probabilmente solo permutando calcula, particelle elettroniche, chiasmi chimici all’interno delle parti neurali, intenta nell’azzurro, nell’acqua in cui è protrusa, rapportando temperature, presagendo endorfine da contatto, più o meno nel volume del corpo.
la nera e la grigia lasciano dietro di sé scie d’aria sagomate dalle formanti della glottide, alveolari ecc, calcolate appropriatamente in modo che l'effluvio dell’una investa quello dell’altra, presumibilmente cose tipo:
è inutile che mi dice la bugia per farmi piacere...
là (un posto preciso, non qui)...
ah... ah... e...
non si deve pensare (quello) che io sono carmela...
avevano preparato un ragù per il pranzo in cui era intinto e infuso un pesce già morto, che non nuotava più, e che da alcune crepe fuoriusciva da sé. erano vincolate a varie altre carni in genere con altri triangoli, distanti o sotto tettoie balneari. nelle loro cavità defluiva aria azzurra stordita.
queste cose sono invisibili, e in qualche modo odorano i colori, in un altro spessore. tutte queste luci fossili sono restate prima nella nikon, fino a vari pc remoti. la cerimonia meccanica ha trasformato le 3 balneanti in 3 sacerdotesse. lo spazio fuori dal rettangolo è da intendersi come non significabile, quello all'interno come una scrittura divina e dunque divinatorio. il perfetto congelamento di 1/500 di istante riproduce qualcosa di mai accaduto. nessuna ha mai tenuto la mano sinistra sospesa in aria come fa la nera. nessun mare si è mai immobilizzato in sospensione, né è stato mai rettangolare. nessun mare simile esiste tuttora. nessun mare simile esisteva allora, se non quale spazio irrorato dalle mie parole allora. tutto ciò che esiste è un continuo variegato e grinzato dal linguaggio, che sfolgora a intermittenza nell’indefinito e lo riparte.
eh

4 commenti:

  1. Molto école du regard, anche se lì si “supponeva” la macchina fotografica, che qui ha già mediato, e ci si addentrava meno nell’organico, nel biopsicochimico.
    La France colpisce ancora, nel tuo immaginario come nei possedimenti africani.

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  2. hai ragione, francia e africa sono i miei riferimenti... sull'ecole du regard, spero naturalmente ci sia qualcosa in più...sostanzialmente io credo più che al guardare al percepire, per cui non c'è scuola... ...cmq questo con i pezzi sulla suora e le otarie sono quelli che esprimono meglio le mie intenzioni...

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  3. si sente forte che sei un percettore nato, un'antenna endo-cinetica, che c'è poco di visivo nelle tue interessantissime ricostruzioni d'oggetti parziali.
    parecchio non capisco, ma è un vantaggio, che del resto sono perfettamente sintonizzato e associo liberamente.
    Francis Bacon, forse, dipingeva col sistema para-simpatico.

    A

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