Se lo consideriamo alla luce del linguaggio animale, il
nostro linguaggio sembra avere una doppia origine: da un lato, serve alla
ritualizzazione di un certo numero di campi funzionali biologici di origine
genetica; così l’uccello canta per segnare il suo territorio e attirare un
partner in amore. Dall’altro, negli animali che vivono in gruppo, il linguaggio
serve essenzialmente ad avvertire il gruppo di un pericolo avvistato da un
individuo (grido d’allarme) o di ogni nuovo accadimento ritenuto importante per
la salvaguardia dell’individuo o del gruppo sociale. E’ abbastanza ragionevole
pensare che il linguaggio umano sia nato piuttosto dal secondo tipo di
messaggio, dal bisogno di comunicare a qualcun altro un cambiamento
dell’ambiente circostante, una “catastrofe” fenomenologica.
(René Thom, Modelli matematici della morfogenesi)
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