questa è rio, l’otaria che pensa
questo otaria – secondo quanto certifica il pensare del figlio di piero angela – riesce a distinguere le lettere dai numeri, e compie delle deduzioni. quindi pensa.
questo otaria – secondo quanto certifica il pensare del figlio di piero angela – riesce a distinguere le lettere dai numeri, e compie delle deduzioni. quindi pensa.
cioè, in parole povere, l’otaria rio, se si sposta, una
sagoma o un calco del suo corpo resta
nel posto despostato, perché si sposta il segno.
in altri termini quest’otaria è andata a occupare un posto
dove c’erano dei segni di lingua, e se l’è accaparrati o ingurgitati
cioè si introduce un io attorno a quello che esce. insomma,
qlcosa che prima non esisteva che sta in bilico sul sacco di massa grassa otarica
di rio
e poi può fare 2+2=4, o 3, secondo il suo gusto (se sono
pesci, 5)
questa otaria pensa, dunque quel suo trippame e lipume è
apparentemente sedentario e culodipiombo. in realtà il grasso sottopone a
processi la realtà che cade in quest’otaria.
ingrassato e pensato, è il suo motto.
anzi rio pensa di pensare.
rio, sei tutti noi
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