martedì 4 settembre 2012

Rio, l'otaria che pensa

 

(ante-datato per ragioni tecniche. data reale circa 5 ottobre 12)
 
questa è rio, l’otaria che pensa
questo otaria – secondo quanto certifica il pensare del figlio di piero angela  – riesce a distinguere le lettere dai numeri, e compie delle deduzioni. quindi pensa.
cioè, in parole povere, l’otaria rio, se si sposta, una sagoma o un calco del suo corpo resta nel posto despostato, perché si sposta il segno.

in altri termini quest’otaria è andata a occupare un posto dove c’erano dei segni di lingua, e se l’è accaparrati o ingurgitati
cioè si introduce un io attorno a quello che esce. insomma, qlcosa che prima non esisteva che sta in bilico sul sacco di massa grassa otarica di rio
e poi può fare 2+2=4, o 3, secondo il suo gusto (se sono pesci, 5)
questa otaria pensa, dunque quel suo trippame e lipume è apparentemente sedentario e culodipiombo. in realtà il grasso sottopone a processi la realtà che cade in quest’otaria. ingrassato e pensato, è il suo motto.
anzi rio pensa di pensare.
rio, sei tutti noi

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