martedì 4 settembre 2012

la famosa percezione

la storia dell'uomo, è la storia di quanto si tramandano i corpi degli uomini. la storia di quel che dicono i corpi degli uomini, è la storia del linguaggio. la storia del linguaggio è la storia delle nostre posizioni percettive. la storia dell'uomo è la storia delle sue posizioni percettive. rappresentarsi un bastone come un imbrunimento segregato del campo visivo, o come un volume resistente esterno al corpo (l'animale) o infine come un utensile adatto a far cadere un frutto o a aggredire (illustrazione: la celebre scena di kubrick dell'osso che diventa astronave - la storia di posizioni osso-astronave). costruire un mondo, è costruire la percezione di un mondo.

Lo stesso concetto, espresso diversamente:
La storia dell’uomo è la storia della sua evoluzione percettiva. Quando uno scimmione un po’ meglio equipaggiato di neuroni, ha visto per la prima volta un bastone non più come una chiazza di colore segregata in un contorno allungato, ma come un aliquid pro aliquo, come un omologo di una parte  del suo corpo, come una possibile protesi e potenziamento del suo braccio, impiegabile per raccogliere banane o nuocere allo scimmione della caverna affianco, non ha fatto che spostarsi in una nuova posizione percettiva. In quel momento è cominciata la storia della tecnologia, e tout court quella dell’homo sapiens, fino all’astronave di Odissea nello spazio.
Qualcosa di simile accadde quando inventò il numero e l’alfabeto. Arretrò dalle cose, e le astrasse.
L’illuminismo consisté in un riorientamento percettivo. La valorizzazione della ragione non poteva avvenire certo con la stessa ragione, ma con un processo preliminare, che potremmo descrivere come uno smontaggio dell’automatismo che identificava il positivo con le posizioni di forza e di accumulo di potere. Vedere il re nudo, quando di fatto è sontuosamente rivestito di broccati, è un gesto percettivo.



data anticipata per motivi tecnici. data reale di pubblicazione 16-9-12

Nessun commento:

Posta un commento