Lo stesso concetto, espresso diversamente:
La storia dell’uomo è
la storia della sua evoluzione percettiva. Quando uno scimmione un po’
meglio equipaggiato di neuroni, ha visto per la prima volta un bastone non più
come una chiazza di colore segregata in un contorno allungato, ma come un aliquid pro aliquo, come un omologo di una
parte del suo corpo, come una possibile
protesi e potenziamento del suo braccio, impiegabile per raccogliere banane o nuocere
allo scimmione della caverna affianco, non ha fatto che spostarsi in una nuova
posizione percettiva. In quel momento è cominciata la storia della tecnologia,
e tout court quella dell’homo sapiens, fino all’astronave di Odissea nello
spazio.
Qualcosa di simile accadde quando inventò il numero e
l’alfabeto. Arretrò dalle cose, e le astrasse.L’illuminismo consisté in un riorientamento percettivo. La valorizzazione della ragione non poteva avvenire certo con la stessa ragione, ma con un processo preliminare, che potremmo descrivere come uno smontaggio dell’automatismo che identificava il positivo con le posizioni di forza e di accumulo di potere. Vedere il re nudo, quando di fatto è sontuosamente rivestito di broccati, è un gesto percettivo.
data anticipata per motivi tecnici. data reale di pubblicazione 16-9-12
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