mercoledì 20 dicembre 2017

Un dio sbadato

Stamattina, verso le 4 e mezza, in un’alba piena di topi, è morto Dio. Da tempo aveva seri problemi. Ha lasciato un diario di cui pubblichiamo alcune anticipazioni.

E’ un po’ di tempo che è come se non esistessi. Non lo so, mi sento come se veramente non esisto. D’altronde, in questo caso, potrei benissimo decidere di esistere, visto che decido tutto io, l'esistere e anche il decidere. Ma chi me lo fa fare? Per essere amato... bah... fatevi un po’ voi il conto...
Il fatto è che non ho proprio voglia più ... sono stanco... tutta questa esistenza infinita, alla fine, è snervante.. e insomma, dovrà pure venire il mio momento ...
Me ne sono visto bene nella vita, ho vissuto, ho sofferto e ho goduto, ho fatto varie mattane tipo per esempio creare gli uomini, quei pupazzetti che tutti conoscete. Molto meglio il moscerino, un essere nobile e glorioso, o anche la nebulosa Laguna M8, quella mi è sempre piaciuta. E il vento a Fishguard, anche quello. E c’era anche qua e là qualcosa di ben riuscito, per esempio Jenny Cucciniello, quella ragazza aveva begli occhi.
Per il resto, per la verità, ho fatto tutto un po’ a cazzo di cane.
La gente aveva pure un po’ ragione a lamentarsi, con la teodicea e tutto il resto, specie ultimamente.
D’altronde, da me che volevano, gli avevo dato pure il libero arbitrio...
Certo, alla fine decidevo tutto io. Venne quel tizio, Einstein, disse: Dio non gioca a dadi coll’universo... ah ah ah.... eh eh... e sì... mo’ mi levavo pure l’ultimo sfizio....
non fumo, non bevo, non gioco il grattino... a donne, figuriamoci...
che poi mo’ scopri che sono tutti travestiti brasiliani.
L’unico sfizio era giocare a dadi con l’universo. Tutte le mattine, anzi pure tutte le sere (ma per il vostro sistema del tempo sarebbe ogni istante infinitesimo)... tac tac... tracchete tracchete... vediamo un po’ cosa succede...
Mi spassavo, venivano fuori le cose più strane... molte palle ruotanti, sì, e incandescenti che manco le potevi toccare, questo non ho mai capito perché (ho sempre pensato che dovevo chiamare l’elettricista, forse c’erano dei contatti... ma poi mi è uscito di testa)... e poi pure un sacco di roba molto colorata. Sì, quando inventai il colore fu un’ottima pensata... l’apparenza conta, checché se ne dica... comunque, dicevo, a ogni tirata di dadi ne venivano fuori delle belle... un genio suicida e un cretino miliardario, il paradosso di Zenone, il berillio, la mortadella (mi è sempre sembrata strana, ‘sta mortadella... non so come veniva fuori, ma c’erano dentro certi ex porci, ex cani, ex pistacchi e certi nitriti, tutti confusi... insomma ‘no pastone che io non c’avrei mai pensato), e poi il Mar Caspio, la parola magari (che significa, questa parola?... è una parola mezzo luccicante, mezzo fosforescente..), il vento solare e la magnetosfera, la bontà – che nessuno ha mai capito, ma quella era una bella invenzione – il confine dell’universo, dove volevo mettere un chioschetto per vendere souvenir e panini con la porchetta, il positrone molle, buono per la cervicale, certi piccoli fiordalisi che si trovavano alle 5 di mattina sul Terminio, e che si potevano regalare se uno si innamorava, la Divina commedia, grande inguacchione di certi tratti di sporco che gli uomini chiamavano parole, e la zanzara.
La zanzara pure mi veniva sempre, e infatti la vedete, sta a tutte parti a rompere le scatole – nemmeno io veramente ho trovato un buon sistema, perché lo zampirone puzza e non lo sopporto.
Comunque è pure lei figlia mia... fa ‘sta musica strana, rock o stocastica, boh, ama tutti al punto che si fa sangue del loro sangue, vola... insomma, peccato solo per il prurito.
Gli uomini, poi, quelli vennero fuori da certi lanci particolarmente sballati, una sera che ero un po’ alticcio. Quasi li volevo levare da mezzo subito, si vedeva che era roba riuscita male, poi per pigrizia, per dimenticanza o per sbruffonaggine, per non far vedere, o chissà, pensavo che si sarebbero estinti da soli, li ho lasciati là... e sappiamo come è andata a finire. Una volta li volevo salvare, gli mandai pure un Messia, un oligofrenico della bassa Galilea che mi testimoniava coi suoi silenzi e il suo sguardo totalmente vacuo, di idiota attraversato dall’infinito... ma quelli lo scambiarono con un altro, un bravo imbonitore, svelto di parola e destro a mettere polverine nel vino, come se io dovessi farmi annunciare con gli effetti speciali, coi miracoli, come li chiamavano... si pensavano che avevo messo su un circo... che poi questa idea dei miracoli, che premiavano a caso, o per interesse, o i più furbi, o i più servili e stupidi, era il contrario della morale che volevo diffondere... e anche quel Gesù, era un vincente, un superman, che dopo morto addirittura risorse... Non che dicesse cose sbagliate... ma insomma, lo adoravano, e poi non facevano un’acca di quello che diceva... che volete... uomini...
Se ne mando un altro, lo faccio parlare, ma gli faccio dire da parte mia:  non capite una mazza di niente, siete presuntuosi e egoisti, avete ridotto la terra a una discarica... fatemi il piacere, sparite da qua, e non vi fate mai più vedere, né da vivi, né da morti... altro che parusia...
Comunque il fatto è questo, che io sono stanco, stanco di tutto... deluso dal senso irrecuperabile di quello che ho fatto, stanco della continua fatica di abolire il nulla, rovesciarlo e stare, e fare esistere questo accozzo caotico di meccanismi... credo che una mattina di queste non mi sveglierò più...

Qui il diario si interrompe. Forse è morto nel sonno, e non ha sofferto. Lascia un vuoto davvero incolmabile.  Non hanno fatto il funerale, per evitare problemi coi musulmani. Ora resta tutto in mano agli uomini, la cosa secondo me è preoccupante.  

3 commenti:

  1. ottimo pezzo: brillante e appalesante. avevo sempre pensato che Dio non esistesse, ma evidentemente mi sbagliavo. peccato che man-chi un'immagine... ci avrei visto bene un piatto di fagioli e cipolla. oppure un idraulico la domenica
    : )
    comunque devo riconoscere a Dio grandi capacità di marketing: il diario diventerà di sicuro un best seller e considerato che, com’è evi-dente, quando vuole può risorgere, si profila un caso editoriale seriale alla Erri Potte.

    RispondiElimina
  2. dio notoriamente è l'autore del libro più venduto del mondo, la Bibbia... vero long seller... grazie per gli apprezzamenti, c'era qualche intuizione e l'ho pubblicato, ma sul tema cosmo-teologico certo si sono scritte cose di molto maggior impegno e riuscita...

    RispondiElimina
  3. Bel racconto umoristico. Leggendo vari tuoi post ho notato che la componente umoristica fa sempre capolino, quindi è davvero nelle tue corde.

    RispondiElimina