lunedì 19 maggio 2014

l'unica tessera di partito...


l’unica tessera di partito che ho posseduto, quando la rosa nel pugno era un simbolo di libertà, anti-conformismo, pacifismo, eticità...avevano inventato un nuovo modo di sentire la politica...erano appoggiati da pasolini, sciascia, zevi... poi pannella e i suoi persero la loro poetica passione per la verità, e li ho abbandonati...
a maggior ragione ora che lo spirito antipartitico e libertario è diventato una nuova forma di facile conformismo, mi sento lontano da loro e dai loro penosi imitatori...
linko questo bellissimo testo. "la fantasia come necessità":
http://old.radicali.it/newsletter/view.php?id=32240&numero=289&title=NOTIZIE%20RADICALI
onore a marco, alla sua serietà, al suo umanesimo, alla sua capacità di guardare lontano.

anticipato per motivi tecnici. originale pubblicato 19-5-2016

2 commenti:

  1. è un testo bello davvero, fastidioso e fuori luogo, non me l'aspettavo. Tutti quelli della nostra generazione hanno votato almeno una volta pr, quando stava per diventare conformismo, poi abbiamo smesso precipitosamente, quando abbiamo capito che rischiava di non diventarlo mai. Fatta questa operazione, epocale, alcuni di questi radicali-come-tutti si sono ben situati, altri polverizzati per la fatica di crescere. Mi piace che l'hai ricordato così, a pannella, io invece su fb non l'ho ricordato affatto, "a marco", a motivo che mi sono un poco vergognata nei suoi confronti, a mettere un qualchecosa su fb, specialmente chiamandolo per nome. Di mio ho un ricordo fesso invece: più di vent'anni fa, una mattina sul porto di trani, certi uomini anziani si ritrovavano la domenica mattina a leggere i titoli della gazzetta (politici) e commentarli. Allora uno di loro fa, dopo un minuto a leggere chissà che titolo: i pannell? cudd olt r'cchion? e silenzio anche dopo, chiuso il fatto, poi ripartirono con altri politici di cui potevano discutere meglio. Ciao

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  2. i radicali di allora oggi farebbero il 20%, ma allora non erano poi come tutti perché facevano il 3-4%. sull'uso del nome proprio... è strano, hai ragione, ma anche fra i miei amici radicali lo chiamavamo marco, allora...si provava affetto... e cmq lui era il solo o il primo politico che si proponeva come individuo, non come rappresentante di un'ideologia... dicono ora che era il primo a fare politica col corpo...sì, era un uomo che faceva politica...

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