mercoledì 3 febbraio 2016

da luce a luce riflessa - nel labirinto delle matrici di Ugo Simeone


 

Ugo Simeone si rapporta a uno spazio totale. Le sue icone dovrebbero galleggiare “en abyme”, nel plasma intersiderale privo d’aria, ma poiché ciò non è materialmente possibile e peraltro ecologicamente accettabile, egli le fa sorgere dal bianco o dal nero puri. Nelle opere precedenti, da Colpo a Icona, l’oggetto rappresentato scaturiva dal nero - e poteva essere la buccia di un mandarino, o una figura in croce enigmatica e abbagliante. Quelle figure erano potentemente sintetiche, prive di dettagli e analisi, dunque astratte. In Matrice, Simeone si addentra invece nelle minuzie del reale, cesellandole interminabilmente grazie alla sua paziente perizia, e avvalendosi della sua leggendaria batteria di matite; e le sospende nel bianco di un grande foglio di carta Fabriano adeso a una lamina metallica. Traccia in tal modo un percorso dalla luce alla luce riflessa, dalla forma alla sostanza, dal fenomenico al biologico. Si tratta di un biologico che tuttavia, non essendo identificato, apparendo del tutto decontestualizzato, si rovescia di nuovo nell’ontologico.


In sostanza che operazione compie Simeone? Individua un oggetto concreto, un’infiorescenza del reale, deiscenza vegetale, sporangio, follicolo, corpo luteo, proliferazione, polluzione, lesione – non si sa in verità di cosa si tratti, e l’autore è lì che vigila ferocemente ad impedirlo -  lo astrae nello spazio intimo della retina, e ne deposita lievemente i contorni, con un tratto finissimo, delicato e spietato, in un campo bianco che lo isola da ogni possibile contesto o paradigma di senso. Il risultato del gesto è che inopinatamente il grado di realismo della figura risulta inversamente proporzionale alla precisione del dettaglio, e l’astrazione proporzionale alla meticolosità fedele della descrizione. L’oggetto affilatissimo si spunta, implode e si dissolve sconcertando, allibendo l’osservatore.

In qualche modo esiste un punto di tangenza fra linee matematiche e discontinuità del reale in cui Simeone fa quadrare il cerchio.

Nella labirintica matrice di Simeone, ci si può addentrare per ore. Ci si può perdere negli infinitesimali dettagli, si può sprofondare con la finezza della sua punta di grafite nella consistenza bruta e materiale dell’oggetto, nella sua infinita divisibilità, nella sua illimitata evidenza. Nello stesso tempo, questo oggetto resta impenetrabile, opaco, foderato, ermetico, perché resta un oggetto puro, un oggetto nella sua nudità di oggetto.

Sicuramente, procedendo nel labirinto, si arriva al punto di origine, ma altrettanto sicuramente, arrivati lì, ci si accorgerà di essere ancora alla partenza, perché quel punto non esiste, si è spappolato durante il tempo in cui Simeone l’ha pensato.

Se l’oggetto descritto è un baccello – forse è un baccello – è un baccello come lo descriverebbe un alieno, un protozoo, un dio mesopotamico, un prete o Bataille durante un orgasmo, è un baccello estatico, estroverso da sé, è la punta del baccello terrestre e fitomorfo che tocca la matrice divina di cui quel baccello è ipostasi. 

 

L’approssimativa riproduzione da web che presento naturalmente non rende ragione di tutto questo...spero comunque di aver stimolato qualche passante del web a cercare occasioni di guardare i suoi lavori dal vero...

 
 

Ugo Simeone
2006

Matrice (particolare)
Disegno a grafite, grafite a polimeri, creta nera, carboncino Conté e matita Rimmel su carta Fabriano n. 5 al 50% di cotone dal PH neutro, di 210 g/m² montata su alluminio laminato da 1 mm con pellicola adesiva Daschen, priva di acidi

cm. 70X100


ESPOSIZIONI PERSONALI:
2006 - Matrice, a cura di Cecilia Antolini, Galleria Nuvole Arte contemporanea, Montesarchio (BN).

ESPOSIZIONI COLLETTIVE: 2007 – Allarmi 3 - nuovo contingente, a cura di Cecilia Antolini, Alberto Zanchetta, Alessandro Trabucco, Ivan Quaroni. Caserma De Cristoforis, Como.

BIBLIOGRAFIA
Livio Borriello, Nel labirinto delle matrici di Ugo Simeone, ne ORIENTEXPRESS.NA.IT
Stella Cervasio, “Matrici” di Ugo Simeone, la luce che inonda le opere, ne LA REPUBBLICA NAPOLI; mercoledì, 10 Gennaio 2007.
Cecilia Antolini, Matrice di Ugo Simeone, EXIBART ONPAPER, anno V; n. 35, Dicembre 2006, Gennaio 2007. WWW.EXIBART.COM

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