a cavallo

energia: è infine un’operazione sul luogo, qualcosa che estrae una massa da una posizione e la immerge in un’altra.
è una capacità di abolire lo spazio, di contrarlo fino alla sua radice inestesa, di intervenire nel campo in cui non vi è spazio.
spostare massa, dislocare massa è disintegrarla, per poi reintegrarla, desisterla per riesserla. quella seconda massa sarà però più lontana, perciò (nell’infinitesimo) meno-massa. il percorso (nel linguaggio della fisica, che qui non rileva, sarebbe il lavoro) consuma, nel momento in cui disloca, nel momento in cui divarica . meglio: più lontana dalla sua posizione e stato essenziale, quindi essenzialmente meno-massa. (ogni alterazione, è alterazione dell’essenza).
anche: la vita, l’essere, è esodo dall’essenza.

 

componendo con c (velocità della luce) una velocità qualsiasi, si ritrova sempre c. è come: andando oltre un certo punto lontanissimo, si resta sempre in quel punto.

ha senso allora dire che la luce ha una velocità, o non è meglio dire che lo spazio accoglie la luce contemporaneamente, per la sua capienza, e che il nostro bisogno di attribuirgli una velocità risponde solo a un’abitudine percettiva? il fotone emesso dal sole ci arriva dopo 8 minuti. ma misurati da chi a partire da quale istante?
anche: la spiegazione del paradosso di zenone è in realtà che achille non si muove. è nel nostro corpo che elaboriamo un sistema di computo, che distendiamo, stiriamo degli spazi che achille (non) coprirà.
è l’unica connessione che spiega perché la materia sia riportata all’energia per un fattore equivalente alla velocità della luce. questa costante, è un dato empirico, che si produce in un corpo. 
c come scatenamento della materia. la luce è la cosa scatenata. c è lo stato libero delle cose, la condizione delle cose allo stato libero. l’a priori kantiano non è ulteriormente analizzabile. qualunque teoria scientifica non può che postulare un osservatore obiettivo che non esiste. ogni luce è una luce passionale. è una luce fenomenologica. è una luce etica.

 

 

d’altronde, in questi termini, in cosa consiste la massa? è un definirsi, un accatastarsi nello spazio e nel tempo – è un precipitare – raggelamento dell’incendio – è susseguirsi – è un fermarsi (un precipitare della percezione).

massa equivale (linguisticamente) a corpo, e nei termini di M.P. a carne.
massa è accatastamento di ciò che non avviene – in questo senso convertibile in energia.
è un addensarsi e aggravarsi dell’occhio, nella percezione – fluisce il fatto del peso, è l’evento ontico sorgivo. c’è un punto assoluto senza massa, c’è un mondo intero in cui si dispiega.
la massa è emersa da una propensione del nulla.

 

gli elettroni non sono in un luogo. dove sono? in un futuro, in un possibile. in un linguaggio. in un rapporto. ma adesso non sono. saranno? no, saranno sempre per essere. e che significa che non sono? avvengono in una sacca d’essere. hanno effetti. para-sono, meta-sono. ultra-sono. qualcosa li raggrumerà, li in-mondirà. li in-linguerà.  pioveranno.

ma in realtà nemmeno avvengono, perché per avvenire dovrebbero essere in un tempo, nemmeno “sono” al futuro, perché dovrebbero poter installarsi in questo futuro.
tentennano. tentennano in un’area fra l’è e il non è.  

Note. Figura 1: congiunzione Venere Giove (sgranata dall'ingrandimento) in cui scrutando con attenzione ho avvistato un cavallo al galoppo.
Figura 2: 2 fiori dietro la ringhiera della signora di fronte