lunedì 20 agosto 2012

Micame

L’io è il residuo del mondo, è quella cosa separata dal mondo che lo istituisce. così è l’essere umano. l’uomo è una frontiera, un fronte di separazione. è quella cosa che distanzia a 100 metri il celeste tenue – inconcepibile – del palazzo di fronte, è il misterioso dispensatore d’azzurro di cielo, e dei filamenti strinati, del cotone delle nuvole. ma anche di questo spazio che le perfora, di questa galleria dove schizza e con un tonfo soffice o uno schianto si va a perdere, fino all’acqua morta, alla pozza inerte di questa parola.

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